Patti della decima e voti di povertà

Cosa sono

 

I patti della decima

La decima

Debitore e creditore

Spreco e mancanza

Donare e ricevere

 

I voti di povertà

–  False credenze

 

Tutto è energia

Consapevolezza ricevuta tramite un sogno

 Insidie a più livelli

 

Contesti o ipotesi dove stanno agendo patti o voti

 

 

I patti della decima

La decima

Offrire la decima era un’usanza diffusa in passato, il patto consisteva nel destinare/donare il 10% dei guadagni, parte del raccolto o altri beni pattuiti, al padrone o al nobile che concedeva al contadino l’utilizzo della terra e dei campi. Allo stesso modo, la decima che veniva offerto a Dio, veniva consegnata a figure religiose quali rappresentanti o intermediari di Dio stesso (preti, ecclesiastici ecc..). Questo patto doveva essere onorato anche nei momenti di carestia, momenti in cui il raccolto o i guadagni erano scarsi o pressoché inadeguati a soddisfare le esigenze dei contadini, le rispettive famiglie e in generale della classe povera. Spesso la decima era solamente un’estorsione che il ricco attuava nei confronti del povero, quest’ultimo a sua volta cedendo al ricatto ha ‘‘firmato’’ inconsapevolmente questo accordo.

 

Debitore e creditore

Sono patti che sono stati da noi stipulati e che ci si porta dietro da vite precedenti (ma non solo) dove ci sono due figure fondamentali: creditore e debitore. Se non vengono sciolti rimangono intatti, continuando così ad interferire e ad agire in maniera del tutto autonoma in questa e nelle prossime vite future. Questi patti rimangono in essere nonostante e nel mentre siano passate tante vite, rimangono integri sebbene a queste vite si siano intersecate altre esistenze o vissuti in altre dimensioni o piani esistenziali.

A prescindere dalla nostra condizione di debitore o creditore, in questi accordi insomma non c’è mai equità ed è bene sciogliere questi legami energetici. I legami che formiamo sono: sia con l’anima (o anime) della persona con cui stipuliamo il patto, sia con la tipologia e il patto stesso.

In caso di debiti così come di crediti, ci troveremo sempre nella condizione di avere dei sospesi, e fintantoché questi sospesi non verranno estinti, si avrà come l’impressione di essere dentro a un vortice senza fine.

– Per esempio: possiamo aver prodotto e alimentato Karma nel caso in cui noi (nella figura del creditore), abbiamo chiesto la decima portando o mantenendo nella fame e nella povertà le persone coinvolte. Viceversa possiamo aver generato e alimentato Dharma nel caso in cui ci siamo trovati dalla parte opposta (ovvero nella figura del debitore).

In entrambe le posizioni abbiamo registrato nel nostro DNA l’informazione e la conseguente programmazione legata al: bisogno. Queste due figure (debitore/creditore), apparentemente opposte e contrarie in realtà sono la faccia della stessa medaglia… entrambe portano ad attivare (in questa, così come in altre vite o futuri vissuti) energie legate alla povertà, privazione e indigenza.

Queste energie sono contrastanti rispetto a quelle Universali, poiché quest’ultime fluttuano: nell’opulenza, nella pienezza e nell’appagamento in uno status perfetto di equilibrio perenne.

 

Spreco e mancanza

Sono due condizioni che denotano entrambe una carenza e uno sbilanciamento molto importante. Tendenzialmente lo spreco è associato alla ricchezza e la mancanza alla povertà; seppur le due condizioni sono all’antitesi tra di loro, il risultato in entrambi i casi non cambia: le programmazioni messe in atto si traducono in energie di infelicità in quanto legate al bisogno, e quando si è nel bisogno come abbiamo visto non si fluttua sicuramente nel flusso armonico dell’Universo.

Quando si parla di povertà o di abbondanza non ci si riferisce solo in termini prettamente materialistici, ma anche in termini sentimentali, emozionali, relazionali….

Quando diamo agli altri (e soprattutto a noi stessi) con paura, privazione e abnegazione oppure con sufficienza, indifferenza o sprecando, questa assenza di empatia è un indicatore importante di: disequilibrio, mancanza e malessere interiore… dove: il nostro agire così estremizzato non colmerà i buchi, anzi, in un processo di autoalimentazione questi buchi si allargheranno sempre di più allontanandosi dal proprio centro d’equilibrio creando così una voragine sempre più profonda.

 

Donare e ricevere

Sia chi dona che riceve a queste condizioni, energeticamente avrà a che fare con energie disarmoniche e squilibrate… Energie di questo tipo, non si potranno mai tradurre in ricezioni o donazioni gioiose e appaganti. Anziché dare o donare in condizioni disarmoniche è meglio piuttosto evitare di farlo. E’ preferibile cogliere e accogliere il messaggio importante che si sta palesando, informazione estremamente utile per: indagare, capire, cercare le origini o le radici ed infine guarire questa ‘‘programmazione/atteggiamento’’.

Chi invece dona o condivide nella gioia, si collega al flusso armonico dell’Universo… in questo modo si mette in campo un’energia positiva che ci ricompenserà della nostra autentica generosità. Verremo così contraccambiati con altrettanta generosità, che ci tornerà indietro moltiplicata, in modi inaspettati e sorprendenti.

 

Breve parentesi sullo spreco: Nelle righe sopra ho volutamente utilizzato la frase “Tendenzialmente lo spreco è associato alla ricchezza” perché non è solo in ricchezza che si spreca, ma si può sprecare anche in povertà e nel bisogno…

– Un esempio di spreco può avvenire: quando siamo in difficoltà, e ci ostiniamo a non accettare l’offerta d’aiuto (sincera e disinteressata) da parte di una persona o di un amico… ossia non si fa tesoro di una condizione favorevole che l’Universo ci manda sotto forma di Angelo Terreno e la si spreca lasciandosela sfuggire…

Quando si spreca e a prescindere da come si spreca, si è fondamentalmente ingrati e irriconoscenza verso la Vita e la Saggezza Universale.

 

I patti della decima come già indicato precedentemente e in base alla posizione in cui ci si trova, producono alle controparti Karma o Dharma. Nel momento in cui (seppur con dinamiche o scenari diversi) le anime metteranno in atto un “pareggio di conti combattuto sul campo esperienziale”, le energie da cui attingeranno queste esperienze non saranno sicuramente armoniche…

– Per esempio: se nella vita precedente vi era la condizione contadino/padrone, ora in questa vita i due soggetti potrebbero essere soci di un’azienda ove a ruoli invertiti, uno sottrarrà all’altro in maniera indebita, portando così inconsapevolmente a pareggio l’ingiustizia subita in passato.

Che si tratti di esperienza diretta o indiretta (come si potrà leggere nella sezione: Alcune ipotesi che possono far pensare di aver stipulato patti o voti), il “pareggio dei conti” ci sarà, ma passando pur sempre per la strada della sofferenza e della mancanza.

Non importa se sei ricco o povero fuori è la condizione interiore che piloterà tutte le esperienze della tua vita, questo non avviene per punirti, ma per metterti di fronte a una scelta: puoi… se vuoi… cambiare programmazione.

 

Pulire la nostra anima da questi patti e dalle energie collegate, ci porterà non solo a crescita e benessere, ma ci porterà altresì a fluire in quel flusso di illimitata abbondanza e prosperità nel quale vibra l’Universo. Dharma e Karma sono due energie che se ben comprese ci guidano verso l’equilibrio facendoci approdare e varcare la soglia dell’amore e dell’armonia.

Dobbiamo assolutamente chiudere eventuali soglie energetiche che risultano ancora aperte; questo ci permetterà finalmente di arrivare a una condizione di tregua risolutiva, per noi e per tutte quelle anime o energie che sono talvolta coinvolte.

 

E’ pressoché impossibile non aver mai stipulato un patto della decima. Potremmo non averne stipulati personalmente, ma potremmo per esempio averne ereditati inconsapevolmente da un nostro avo o dal nostro albero genealogico in qualità di energia ridondate. E’ pertanto consigliato recitare il decreto di scioglimento in ogni caso e a prescindere, non è certo ma neppure impossibile che in questa vita, vecchi patti stiano agendo in maniera subdola e difficilmente identificabile.

 

I voti di povertà

Sono quei contratti che abbiamo stipulato verso altri o verso noi stessi. Come i patti della decima i voti di povertà sono energia, e se questa non viene sciolta e trasmutata ce li ritroveremo di vita in vita ad interferire nel nostro cammino e ad influenzarlo “negativamente” in maniera del tutto autonoma.

Voti di povertà e abnegazione venivano abitualmente stipulati da preti, suore e monaci, o più in generale da chi era impegnato in un cammino spirituale o religioso. Questi voti di rifiuto volti al sacrificio, potevano riguardare la rinuncia al guadagno personale oppure la rinuncia in termini di comodità nel senso più concreto del termine (per esempio rinuncia ai comfort e agli agi della vita).

I voti di povertà venivano stipulati non solo dai religiosi, chiunque può aver stipulato questo patto in momenti di difficoltà per esempio nel momento in cui si faceva una richiesta a Dio di: guarigione, grazia o favore. Il voto era il mezzo di scambio e di ricompensa che l’uomo offriva appunto a Dio o figure similari, in cambio della sua clemenza. Questi voti venivano espressi anche sotto forma di fioretto: la rinuncia o il sacrificio a cui l’uomo si sottoponeva poteva essere anche limitata nel tempo, ma l’energia rimane immutata e agisce a prescindere dalla temporaneità stabilita; l’unico modo per evitare che agisca sfavorevolmente producendo effetti anche nelle vite successive è scioglierli.

 

False credenze

Di false credenze ne abbiamo un bagaglio ben fornito che ci portiamo dal passato, ne cito alcune  abbastanza comuni:

– per volontà di Dio dobbiamo essere poveri…

– i nostri scopi e obiettivi possono (o devono) essere raggiunti solo attraverso il sacrificio…

– e ancora… per esserne degni dobbiamo percorrere la strada della coercizione e della rinuncia…

Queste informazioni sono state alimentate nelle varie incarnazioni dalla Matrix stessa tramite le varie: religioni, società, forze anticoscienza…, anche queste credenze sono un imprinting che rimangono registrate nel nostro DNA, che a sua volta informa le cellule imprimendole dello stesso messaggio. 

Oltre ai patti di povertà molto spesso nelle vite precedenti, venivano stipulati patti di abnegazione, di rinuncia e in generale di sacrificio: in nome di Dio, di una religione o di quant’altro.

Tutte queste informazioni sono indubbiamente molto radicante in noi, ed oltre ad agire in maniera autonoma è ora giunto il momento di liberarci da queste energie inutili, limitanti e autosabotanti.

Anche in questo caso potrebbe non trattarsi esclusivamente di povertà inteso come ambito finanziario. I patti di povertà potrebbero riguardare anche relazioni, situazioni e più in generale l’ambito emozionale e sentimentale.

 

E’ pressoché impossibile non aver mai stipulato nelle varie vite (trascorse su questo o altri pianeti) voti di povertà o di abnegazione. Potremmo anche averne ereditati indirettamente e inconsapevolmente da un nostro avo. Avo, che nel fare una richiesta ha inserito nel voto di povertà una, più o tutte le anime facenti parti della *famiglia stessa o addirittura dell’intero lignaggio familiare.

*Per Famiglia stessa, si intende il senso più stretto o figurativo del termine, quali membri (e di conseguenza anime) incarnati assieme a lui in quel dato momento o in quella determinata vita.

– Per esempio: nel chiedere una grazia di guarigione per sé stessi o per un altro membro della famiglia, si è fatto il voto di povertà sull’intera famiglia oppure sacrificando un membro specifico… quel membro specifico sacrificato allora potremmo essere proprio noi oggi. In tutti i modi e così facendo, l’avo ha incluso nel voto di povertà una o più anime facenti parte della famiglia di quella vita… con “buona pace” del libero arbitrio individuale.

 

E’ pertanto consigliabile recitare il decreto di scioglimento voti, poiché queste energie inferiori e autosabotanti, agiscono al di là della nostra comprensione consapevole, portando disordine e disarmonia nelle nostre vite attuali.

 

 Tutto è energia

Che sia visibile o meno, una cosa è certa siamo circondati da energia… ni stessi siamo creazione energetica, questo perché tutto è energia! L’energia di per sé è neutrale, siamo noi che gli diamo un’accezione positiva o negativa. Quest’accezione può essere sia conscia che inconscia.

I patti e i voti come già scritto sopra rimangono sempre con noi e sono situati nella parte inconscia. Il problema principale sta nel fatto che anche l’inconscio a nostra insaputa muove le fila della nostra vita, e lo fa seguendo un determinato tipo di programmazione che noi spesso ignoriamo; l’inconscio riproduce nel ‘‘bene o nel male’’ relazioni, situazioni, emozioni ecc… facendole concretizzare nel nostro mondo materiale a quella stessa frequenza in cui vibra.

L’energia non si può distruggere ma se la volontà e l’intento sono forti si può trasformare. In questo articolo ci siamo concentrati prevalentemente sui patti della decima e i voti di povertà e abnegazione; essendo tutto energia qualsiasi patto e voto stipulato in ogni forma e circostanza, revocandolo, ne interrompiamo non solo il flusso ma anche l’operato e l’autoalimentazione disarmonica.

 

CONSAPEVOLEZZA RICEVUTA TRAMITE UN SOGNO

Questo Decreto mi è arrivato tramite sogno, in modo piuttosto particolare nella notte a cavallo tra il 25 e il 26 dicembre 2021. Premetto che non ho un’attività onirica degna di nota, difficilmente sogno… o meglio… difficilmente ricordo la mia attività notturna. Tuttavia però, quando il sogno è vivido e lucido, il ricordo da sveglia anche, e, come in questo caso, il sogno si ripete ciclicamente per svariare notti (per ben quattro volte nel giro di due mesi), comprendo che dietro c’è sicuramente un messaggio che l’Universo mi vuol far arrivare. Non sempre riesco a comprenderne i significati associati (anzi è più unico che raro oserei dire), a volte addirittura per alcuni sogni riesco a decriptare i messaggi a distanza di anni, e in maniera del tutto “casuale” o inaspettata (collegando istintivamente tutta una serie di sincronicità apparentemente scollegate tra loro, ricevute in un arco temporale anche piuttosto lungo).

Nel sogno, ero stata reintegrata in un’azienda dalla quale ero stata licenziata molto tempo prima (reintegrata oltretutto dallo stesso organico direttivo dal quale avevo precedentemente ricevuto il benservito).

Nel sogno si evoca in parte il mio reale vissuto, l’azienda nel sogno è la stessa dove realmente ho trascorso la maggior parte della mia vita lavorativa… la seconda parte invece è irreale, ovvero non c’è mai stata reintegrazione, anzi ad oggi quest’azienda dopo essere passata per varie vicissitudini non esiste più.

Tornando al sogno: sono stata nuovamente assunta grazie a delle mie ex colleghe che hanno fatto il mio nome ai dirigenti. Dal sogno si evince chiaramente che la mia assunzione è stato più un atto di pietà che d’amore. Da come mi muovevo ero visibilmente molto asservita e intimorita da tutto il contesto, ma avevo estremante bisogno di lavorare per poter vivere. Nel sogno ero grata perché avevo un lavoro che mi permetteva di guadagnare dei soldi; la situazione nella zona industriale era una mezza via tra un film dell’orrore e di fantascienza… varcata la porta d’uscita attorno a me vedevo solo: desolazione e miseria, nel buio si stagliavano tetri muri di fabbricati totalmente dismessi. Nonostante questa “fortuna” però non riuscivo a gioire fino in fondo, mi sentivo a disagio, capivo che c’era qualcosa che mi provava fortemente e che mi stava lentamente schiacciando ma non riuscivo a capire che cosa! Nel momento in cui chiedevo alle mie colleghe come avessero fatto a farsi riassumere, e soprattutto come avevano fatto a convincere la nuova direzione (decisamente dispotica) a far assumere me, puntualmente non ottenevo nessuna risposta… Tutto il contesto mi appariva strano, colleghe comprese! Le persone che vedevo e con le quali interagivo, mi davano l’idea di essere degli automi anziché esseri umani.

Questa parte di sogno sta palesando quello che stiamo attualmente vivendo come cittadini italiani, e al tracollo che potrà esserci a breve se si continuerà su questa via.

La sera tra il 25 e il 26 dicembre, prima di addormentarmi, sento l’esigenza di purificare tutta la casa da energie disarmoniche e basse entità. Dopo aver chiesto aiuto agli Esseri di Luce e al Raggio Viola, e dopo aver trasmutato tutte le energie in Luce e pace, finalmente mi addormento.

Durante la notte (e finalmente per l’ultima volta) riprendo a fare questo sogno, però stavolta accade qualcosa di diverso… il sogno non si ferma al solito punto, prosegue fornendomi messaggi importantissimi che mi faranno comprendere finalmente cosa c’è che non va! 

Nel sogno lo scenario cambia totalmente: al contrario della fase precedente c’è tantissima luce, vedo tutto molto chiaramente e non più offuscato e oscuro come prima. Io mi vedo a figura intera con in mano dei documenti… inizio a leggere… sobbalzo! Lo shock è talmente importante che mi risveglia dall’ipnosi in cui fino a quel momento (nel sogno) era stata assopita! Leggo il contratto di assunzione, mi rendo conto che per poter lavorare in quel posto avevo contratto tantissimi debiti, non mi sarebbe bastata una vita per ripianarli tutti! Firmando ho accettato di fare da prestanome a non si sa bene chi o peggio a cosa, con la netta e chiara sensazione che per poter accedere a quel lavoro, ho venduto me stessa oltre ad aver contratto altissimi debiti in continuo aumento, i soldi si stavano dissolvendo al solo pensiero. Mi si presenta anche l’opportunità di revocare questo contratto, mi devo assolutamente sbrigare e recare in un posto lì vicino… ho pochissimo tempo a disposizione, tempo che viene bruciato nell’incontrare un’amica, questa persona mi ostacola, e mi libera solo nel momento in cui il tempo per disdire il contratto era scaduto.

Il sogno qui passa dal buio alla luce, ovvero dalla cecità alla rivelazione, dalla prigione alla liberazione!

Sono angosciata ma non solo nel sogno, anche nella realtà. Capisco palesemente che non è un sogno, è qualcosa che mi appartiene in un qualche modo, mi sveglio spalancando gli occhi, guardo l’ora: sono le 4.35.

Iniziano a parlarmi le mie Guide, mi confermano che il mio sospetto è in realtà molto più concreto di quanto possa pensare. Il sogno mi sta palesando questo importante messaggio: alla mia anima sono ancora legati e collegati patti della decima e voti di povertà che ora devono assolutamente essere sciolti.

 

Insidie a più livelli

In passato ho letto vari decreti per sciogliere questi patti e voti, pensavo pertanto di essere a posto, non è sempre così purtroppo… Le guide mi hanno spiegato che il denaro così come i patti o voti sono energia, e come tale si possono trovare a più livelli. Pertanto man mano che la persona evolve, dovrà andare a sciogliere quelle determinate energie che si trovano in quel determinato livello. E’ importate farlo perché man mano che evolviamo, se andiamo a pulire e sciogliere sempre più in profondità, le nostre radici risulteranno via via sempre più forti e meno influenzabili da energie disarmoniche e di bassa frequenza.

 

Contesti e ipotesi dove stanno agendo patti o voti:

– hai la sensazione più o meno forte che sei sempre in debito con qualcuno o qualcosa;

-hai la sensazione che il denaro sparisca in maniera misteriosa e alquanto inspiegabile, nonostante cerchi di essere accorto e oculato nelle spese.

– hai la sensazione di aver contratto dei debiti che non solo non ti appartengono, ma ti siano stati addossati da altri (debiti ereditati dall’albero genealogico o imposti da qualche avo);

– vivi nell’angoscia di diventare povero o pensi di non riuscire a sopravvivere e ti ritrovi a formulare pensieri di carestia;

– vivi nel costante senso di colpa nei confronti del denaro o dell’abbondanza in generale;

– vivi nella mancanza e nel costante pensiero di essere povero o di non avere mai a sufficienza;

– parlare o pensare all’abbondanza ti crea disagio ed emotivamente ti produce risentimento, pensieri discordanti o di rifiuto;

– pensi di non essere meritevole o non ti senti degno di ricevere;

– spesso ti capita di avere uscite di denaro anche importanti o ricorrenti;

– tendi a contrarre sempre debiti;

– fatichi ad estinguere debiti;

– nel momento in cui riesci a mettere da parte una somma anche piccola ti capita sempre qualche imprevisto;

– fatichi ad ottenere somme o denaro extra, o nel momento in cui li ricevi succede subito qualcosa che non ti permette di goderne per spese piacevoli.

– netta sensazione che il portafoglio sia sempre vuoto o il conto corrente non riesca mai a incrementare, (nonostante si percepisca un salario o entrata di denaro fissa)

– Di solito si tende ad andare in rosso oppure il conto corrente non si scosta mai da una certa cifra, sembra quasi che ci sia un blocco o un’asticella oltre il quale esso non può salire.

– qualsiasi impegno messo in campo viene percepito come inadeguatamente ricompensato;

– lo stesso criterio di ipotesi di mancanza, povertà, abnegazione ecc… lo si può applicare su più piani a livello relazionale, sentimentale ed emozionale;

 

Clicca qui per leggere e scaricare il decreto

 

 

Anima Celeste

 

 

www.animaceleste.it - bordo articolo

 

Materiale di Anima Celeste

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Fonte immagine: https://www.recuperolegale.it/contratto-a-distanza/